Dall'abbattimento dell'edicola denominata "Madonna del Carmine", ho avuto modo di effettuare una ricerca che mi ha portato a disporre di diverse notizie che ho raccolto in questo sito web.
Lungi dal credere che io sia uno scrittore o un letterato, sono semplicemente un "assemblatore" di notizie, ritenute interessanti, che mi permetto di condividere per non dimenticare!
Prima, però mi preme ricordare quanto Renato Bellabarba scriveva nell'introduzione al suo pregevole lavoro dedicato proprio alle "Edicole sacre nelle strade marchigiane":
"Entro pochi decenni le pinturette scompariranno per difetto di manutenzione dovuto all'esodo dei contadini e alla crisi del sacerdozio, oltre che per demolizioni vere e proprie provocate da allagamenti e sistemazioni di strade".
Ed è proprio quanto è successo alla nostra edicola, per cui non posso che far mia anche l'ultima frase di quel suo capoverso: "Lo scopo della pubblicazionesito e quello di documentarle prima che sia troppo tardi: molte sono già andate perdute".
Forse, conoscendo le vicende, le fatiche e le lotte, di cui testimoniano le edicole, si potrebbe ancora sperare di creare coscienze civili capaci di vivere come una mutilazione della propria cultura e come un danno alla memoria storica, le distruzioni delle edicole stesse. Ed è proprio quanto successo alla nostra Edicola.
Recepire le notizie è stato molto complicato, ho cercato di comprendere i motivi che inducono i devoti alla edificazione delle edicole, le mansioni del curatore che spesso, per varie ragioni, non si identifica con chi l'ha costruita; ho effettuato indagini sul campo, attraverso interviste a cittadini con memoria storica, disponibili a condividere le loro esperienze; ho eseguito ricerche sul web oltre che ricercare notizie storiche sul libro "Castelleone di Suasa 2 - Vita Castellana" curato da Alberto Polverari, dove ho trovato altre notizie e informazioni. Anche molte delle fotografie sono state fatte da me per dare una testimonianza diretta e visiva e rendere più leggibili queste pagine.
La finalità di questo lavoro è, oltre quella di puntare l'attenzione sull'aspetto religioso, anche di porre l'accento sull'esigenza di salvaguardare e custodire le edicole votive, poiché sono da considerarsi come veri e propri monumenti artistici, talora definiti in modo eccessivamente riduttivo "minori", ma che sono parte integrante del nostro patrimonio culturale e appartengono alla tipologia del "sacro popolare".
Mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che ho intervistato per la loro disponibilità al dialogo e al carissimo amico e scrittore di "Montenovo", Renzo Fiorani, per i numerosi consigli e notizie.
Franco Bellagamba