La piccola chiesa rurale, che nei secoli scorsi era occupata da un monastero carmelitano, viene ricostruita nel 1954 sullo stesso luogo in cui sorgeva l'antica chiesetta contenente l'immagine votiva della Madonna del Carmine. 
L'antica chiesetta risale all'epoca del tardo '500, essendo frequentata dalla Mamma di San Camillo, che “per sfuggire alla curiosità paesana mentre conduceva la gravidanza in tarda età, univa in questa chiesa la sua preghiera a quella dei Padri Carmelitani” (cfr. Bucchianico e San Camillo de Lellis, F. Ruffini, G. Di Menna, 1990).     
La facciata intonacata ha paraste angolari e timpano triangolare. Al centro si aprono il portale architravato con pensilina e la finestra circolare. Posteriormente, sul fianco sinistro, si erge il piccolo campanile con cella campanaria e cuspide.
La chiesa ha un impianto ad aula con coro rettangolare ed è coperta internamente con solaio piano ed esternamente con tetto a due falde con manto in coppi.  
La chiesa è priva di qualsiasi decorazione interna di rilievo. 
La decorazione esterna è formata da paraste e portale con cornice in cemento armato e pensilina. 
L'ingresso esterno è sollevato di un gradino, come anche il presbiterio. 
Nel 1980 la chiesa ha subito l'adeguamento liturgico nel presbiterio, in cui troviamo i seguenti elementi realizzati da artigiani locali: altare in legno con mensa rettangolare; leggio in legno e metallo; sede costituita da sedie in legno con seduta rivestita; tabernacolo a muro con porticina in metallo.