Chiesa della Madonna del Carmine
di Spilamberto (MO)

L’edificio sacro della Madonna del Carmine è collocato sulla direttrice per Vignola, circa trecento metri distante dalle antiche mura cittadine di Spilamberto (MO), in Via Giacomo Matteotti, 21, con orientamento invertito rispetto quello classico di fondazione: la facciata d’ingresso a est e la zona absidale a ovest, col campanile svettante sul fondo adiacente alla parete nord del presbiterio. 

Nel complesso la Chiesa si presenta esternamente di piccole dimensioni, con forma scatolare a capanna, articolata e delimitata da una muratura nuda e materica in mattoni di laterizio a faccia a vista.
Possiede un impianto planimetrico longitudinale, schematicamente a croce latina senza i bracci laterali, a navata unica, continua con soffitto voltato a botte, unghiato in corrispondenza delle originarie finestre laterali a lunetta, ora tamponate.  
L’interno, ribassato di circa un metro dal piano stradale esterno, conserva uno stile neoclassico, pulito ed essenziale, rigenerato durante i restauri degli anni Sessanta del secolo scorso. I prospetti laterali interni sono caratterizzati da una cappella a nord e due cappelle a sud, che si aprono verso l’aula liturgica sotto ampi archi a tutto sesto.  
Il presbiterio è delimitato da quattro ampi archi a tutto sesto e coperto con piccola cupola circolare, mentre sul fondo si sviluppa il coro nell'abside semicilindrica. Tutto l’interno è intonacato e tinteggiato in azzurro con varie gradazioni di tono, in onore della Beata Vergine.  
Il suo interno custodisce tre bellissimi paliotti in scagliola, tele dei secoli XVI e XVIII, un’acquasantiera del 1578 e le spoglie mortali di alcuni Rangoni, particolarmente devoti e legati a questa Chiesa, in origine dotata di un bel porticato antistante l’ingresso principale e abbattuto nella prima metà del sec. XX per ampliare la strada che conduce a Vignola.  La chiesa-oratorio, oggi restaurata, presenta una facciata ad una porta. 
Le notizie storiche ci narrano che il 2 agosto, il prevosto Don Nicolò Vanni (1645-1652) inaugura l’attuale chiesa della Beata Vergine del Carmelo (o Carmine) costruita al posto di una precedente maestà o cappellina, edificata con l’autorizzazione dei Marchesi Rangoni in segno di devozione alla Madonna del Carmelo che in loco, dal 1641, si narra abbia compiuto numerosi miracoli. L’affluenza di fedeli continua per diversi anni, come ricorda anche lo storico modenese Lodovico Vedriani, l’ospite più illustre è la duchessa di Modena Laura Martinozzi d’Este che ha frequentato abitualmente il luogo di devozione. 
Nel 1654 Donna Vittoria Bentivoglio Rangoni viene sepolta, per propria volontà, all'interno della Chiesa assieme ad altri rappresentati del Casato. Il marito, marchese Guido, con ordinanza testamentaria del 1696, sancisce che il proprio cuore, dopo la sua morte, sia depositato in un contenitore di piombo all'interno della tomba gentilizia del suo Casato, fatta costruire da lui all'interno della Chiesa. Il figlio, marchese Filippo, dona alla Vergine un cuore d’argento. 
Nel 1765 viene edificato un nuovo portico sull'ingresso della chiesa, in sostituzione del precedente originario, ormai cadente e viene ampliata l’abitazione del cappellano. 
Nel 1829 s’intende allargare la strada che scorre davanti alla chiesa; in un primo tempo si pensa di demolire sull'ingresso il protiro (piccolo portico posto a protezione e copertura dell'ingresso principale) poi, si preferisce risolvere con la copertura del Canalino Castellano che fiancheggia la strada. 
Nel 1871 sono state collocate sul campanile romanico che svetta nel prospetto ovest quattro campane fuse dalla ditta Domenico Cavani & Figlio Giovanni, commissionate dal prevosto Don Vincenzo Manicardi, poi vescovo di Fidenza e Reggio Emilia (1881). 
Nel 1894 si conclude l’annosa vicenda per cui il Regio Demanio, dopo quasi un secolo, s’impossessa dei beni della chiesa della Beata Vergine del Carmine; per il buon funzionamento dell’edificio di culto e per il suo mantenimento viene versato un assegno. 
Nel 1935 il protiro viene abbattuto per ampliare la strada che conduce a Vignola. 
Nel mese di aprile del 1963 Don Antonio Giusti inizia i lavori di restauro della chiesa della B.V. del Carmine con il controllo della Soprintendenza.  
Le superfici interne vengono ripulite dal signor Fernando Aratri mentre le tre pale d’altare vengono restaurate dal Maestro Camillo Intra, che dirige tutti i lavori nel Tempio Mariano.
Oltre al rifacimento dell’impianto elettrico, vengono collocati pregevoli paliotti negli altari di Sant'Antonio di Padova e dei Magi, l’acquasantiera di S. Maria, un armonium e un inginocchiatoio di Sant'Adriano. 
Il sig. Mario Vecchi fornisce il cancello di ferro battuto, da lui lavorato e installato nella porta principale, mentre i cittadini di Spilamberto donano gli arredi in legno tra cui 50 sedie con inginocchiatoio e 16 banchi nuovi.  
La chiesa restaurata viene inaugurata l’8 settembre per la Solennità della Natività di Maria e in occasione della festa della B.V. della Ghiara. 
Nel 1964, l’edificio appena restaurato, viene danneggiato dallo scoppio del metano avvenuto in un appartamento vicino. Crollano i muri, parte del tetto sulla cappella di Sant'Antonio e la volta centrale, vengono divelti gli infissi e i telai, si rovinano i pavimenti e la scalinata. I restauri iniziano l’anno seguente, il 9 febbraio. Vengono ricostruiti i muri e volta centrale, tutto il nuovo pavimento in cotto ribassato di un gradino, eliminata la balaustra e rifatti i gradini in marmo degli altari. 
La chiesa della Madonna del Carmine è sempre stata, a ragione della sua stessa ubicazione, canonicamente soggetta alla giurisdizione della chiesa Parrocchiale di Sant'Adriano III Papa, a cui, in data 11 maggio 1969, viene unificata pastoralmente la chiesa di San Giovanni Battista.  
Nel 1974 il parroco Don Giulio Roncaglia sostituisce l’antica originaria effige della Madonna del Carmelo (ovale 9x13 cm) entro preziosa cornice sbalzata in argento (ora custodita presso la canonica di San Giovanni Battista) con l’attuale, opera del pittore spilambertese Emilio Giusti, autore anche della Via Crucis a olio su croci di legno. 
Nel 1987 la torre campanaria viene illuminata permanentemente dall'Amministrazione Comunale, a ricordo dell’anno mariano. 
Nel 2017 dopo il completo restauro del tetto, è stato benedetto dal parroco Don Orfeo Cavallini il nuovo dipinto collocato sull’altare maggiore della chiesa entro la bellissima cornice barocca di legno intagliato e dorato donata alla Madonna nel 1728 dalla marchesa Emilia Gonzaga Rangoni. L’opera è stata eseguita gratuitamente dal giovane pittore locale Alessandro Giusti che ha riprodotto l’antica icona della Beata Vergine del 1641. 
L’impianto liturgico risulta classico, precedente ai dettami del Concilio Vaticano II, con la zona presbiterale collocata tra il coro e l’aula ecclesiastica, rialzata di un gradino e ben visibile a tutta l’assemblea, con l’altare maggiore rialzato di ulteriori due gradini, il tabernacolo al centro e la mensa alle spalle del celebrante. Negli anni Settanta l’impianto liturgico è stato temporaneamente adeguato alle indicazioni del Concilio Vaticano II con la collocazione di una nuova mensa in legno e ferro al centro del presbiterio, la seduta alle spalle e l’ambone sulla destra del celebrante.

Alcune foto della Chiesa della Madonna del Carmine di Spilamberto

Facciata

Chiesa della Madonna del Carmine

Facciata


[Clicca per ingrandire]

Vista da Via G. Matteotti

Chiesa della Madonna del Carmine

Vista da Via Matteotti


[Clicca per ingrandire]

Vista lato sinistro

Chiesa della Madonna del Carmine

Vista lato sinistro


[Clicca per ingrandire]

Fronte retro

Chiesa della Madonna del Carmine

Fronte retro


[Clicca per ingrandire]

Navata

Chiesa della Madonna del Carmine

Navata


[Clicca per ingrandire]

Altare

Chiesa della Madonna del Carmine

Altare


[Clicca per ingrandire]

Riproduzione dell'antica icona della Vergine

Chiesa della Madonna del Carmine

Riproduzione dell'antica icona della Vergine

[Clicca per ingrandire]

Soffitto

Chiesa della Madonna del Carmine

Soffitto


[Clicca per ingrandire]

Vista panoramica
Indirizzo Edicola

Via Case Nuove, 2                     
60010 Castelleone di Suasa
(An)

Contatti

Bellagamba Franco
Email: 
edicoladelcarmine@suasa.it
Telefono: 071-966352 

Collegamenti

Link Utili


Privacy

Made with ‌

HTML Code Generator